Previsioni nere per la Toscana, con un weekend all’insegna del maltempo. Il sindaco di Prato denuncia: “Doveva essere allerta rossa”.
La tempesta Ciaran ha devastato l’Italia con temporali e nubifragi, in particolar modo la Toscana che negli ultimi giorni è stata colpita da morti, dispersi e centinaia di sfollati. Una situazione al limite dell’immaginabile per cui il governo ha approvato l’emergenza nazionale. C’è però un dettaglio che scatena le polemiche del sindaco di Prato.
La Toscana in ginocchio
L’ondata di maltempo non sembra volersi placare. La tempesta Ciaran, partita dal Nord, è scesa in altre zone d’Italia colpendo soprattutto a Campi Bisenzio e Seano. Gli allagamenti hanno costretto gli abitanti a correre ai ripari sui piani più alti delle loro abitazioni, mentre si registrano sia morti che 200 dispersi in tutta la Regione.
Molte strade sono state chiuse come le linee ferroviarie interrotte. Il governo ha deliberato lo stato di emergenza per i territori delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato, mettendo a disposizione 5 milioni di euro per apportare i primi interventi.
Volontari e vigili del fuoco sono ancora a lavoro per ripristinare la situazione, e ritrovare le persone ancora disperse nel caos delle città. In diversi comuni, restano chiuse le scuole.
Il sindaco di Prato: “L’allerta doveva essere rossa!”
Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, rilascia le sue dichiarazioni piene di indignazione al Corriere della Sera, in cui denuncia: “L’allerta meteo doveva essere rossa, non arancione“. “Noi avevamo l’allerta gialla per la pioggia e l’arancione per l’idraulico. Il problema è che il rischio era rossissimo“, aggiunge.
Interviene il governatore toscano Eugenio Giani che risponde al sindaco di Prato: “La tipologia di allarme è decisa dai tecnici, e io ho fiducia in loro: se hanno dato quel tipo di allarme, arancione, è perché il meteo presentava l’allarme arancione”.
I geologi intanto mostrano dati allarmanti sull’Italia: “Pochi dati: in Italia avvengono i due terzi delle frane di tutta Europa. Mentre il 94% dei comuni presenta aree a rischio“, dichiara Arcangelo Francesco Violo, presidente del Consiglio nazionale dei geologi.
“Gli interventi di prevenzione non hanno un ritorno politico. E si trascurano. Dal 1998 al 2018 sono stati spesi 5,6 miliardi di euro per opere di prevenzione e più di 20 per riparare i danni. Dal Dopoguerra ad oggi sono stati spesi quasi 200 miliardi che salgono a 300 con quelli provocati dai terremoti”, conclude.
Ancora maltempo nel weekend
L’orizzonte non è roseo per la zona settentrionale dell’Italia, dove è previsto un nuovo vortice di maltempo anche nel weekend. Oggi, sabato 4 novembre, è stata diramata l’allerta rossa e arancione in diverse Regioni.
In particolare, oggi è allerta rossa per rischio idraulico in Veneto, nelle zone di Livenza, Lemene e Tagliamento. E’ stata diramata invece l’allerta meteo arancione per rischio idraulico in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Liguria.
Allerta arancione per rischio idraulico nelle zone di: Pianura modenese e Pianura bolognese (Emilia Romagna); Alta pianura orientale, Pianura centrale, Valcamonica, Laghi e Prealpi orientali, Lario e Prealpi occidentali (Lombardia); Basso Brenta-Bacchiglione e Fratta Gorzone, Adige-Garda e monti Lessini, Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige, Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna (Veneto).
Moderata criticità per rischio temporali invece in Montagna emiliana centrale, Alta collina piacentino-parmense, Montagna bolognese (Emilia Romagna). Moderata criticità per rischio idrogeologico in: Montagna emiliana centrale, Montagna piacentino-parmense, Alta collina piacentino-parmense, Montagna bolognese (Emilia Romagna); Bacini Liguri Marittimi di Levante (Liguria); Valcamonica, Laghi e Prealpi orientali (Lombardia).